Il contribuente può chiedere chiarimenti al Comune, in relazione a un caso concreto e personale, in merito all'interpretazione, all’applicazione o alla disapplicazione di norme tributarie locali presentando domanda di interpello.
È possibile formulare un quesito sui seguenti tributi:
- IMU (Imposta Municipale Propria)
- TASI (Tributo per i Servizi Indivisibili)
- TARI (Tassa Rifiuti)
- ICP (Imposta Comunale sulla Pubblicità)
- DPA (Diritti sulle Pubbliche Affissioni).
La domanda deve contenere l’esposizione in modo chiaro ed univoco della soluzione proposta.
Approfondimenti
La risposta del Comune ha efficacia solamente nei confronti del contribuente che ha presentato domanda di interpello e limitatamente al caso personale. Tuttavia, salvo modifica, l'efficacia della risposta si prolunga in tutte le successive occasioni analoghe e riconducibili a quelle prospettate nella domanda.
La risposta vincola il Comune, che non potrà emettere atti di accertamento e di applicazione di sanzioni contrastanti.
La presentazione della domanda di interpello non ha effetto sulle scadenze previste dalle norme tributarie, né sulla decorrenza dei termini di decadenza e non comporta interruzione o sospensione dei termini di prescrizione.
Il Comune ha facoltà, in qualsiasi momento, di comunicare al contribuente una differente risposta allo scopo di rettificare quella precedentemente fornita.
Se il contribuente, prima della rettifica, ha già messo in atto il comportamento oggetto dell'interpello (in caso di mancata risposta, quello da lui prospettato nella domanda), il Comune non può avanzare pretese tributarie, né per le imposte o tasse né per le sanzioni.